È passato un anno dalla prima collezione ReYoga contagiata dalla poesia delle pennellate di Wabi Sabi e dopo un anno il ciclo si ripete prendendo una nuova forma, sprigionando una calda energia. Cambia la superficie, variano i colori. Le radici restano le stesse.
Giulia Caredda (Wabi Sabi) continua la sua ricerca, sperimenta, arriva a toccare le emozioni di chi incontra i suoi disegni e si ferma nel qui e ora per tracciare i confini di uno speciale mandala. Mentre dipinge ci racconta che non sa ancora quale sarà il risultato finale.
“La scelta della forma e del colore è molto istintiva, si compone mentre dipingo. A volte penso che sia il mandala a decidere e non io” dice Giulia.
Restiamo affascinati, attendiamo che il tempo scorra e ci gustiamo questa attesa.
Ascoltiamo le parole di Wabi e il suo racconto ci porta in due luoghi meravigliosi, la Sardegna e Firenze, dove Giulia è nata e ha studiato, nei quali la sua ricerca artistica è fiorita. Prima il liceo artistico, poi gli studi di Moda all’ateneo fiorentino e a seguire l’incontro con due insegnanti speciali: Vittorio, maestro di velluto e Barbara, acquerellista. Un percorso intriso di un’identità forte e orgogliosamente sarda.
Sappiamo che dal disegno di Giulia nascerà un nuovo tappetino e non possiamo fare a meno di pensare alle vibrazioni che trasmetterà a chi sceglierà di praticarci sopra.
Fatto. È arrivato il colore e il cerchio si è chiuso. Giulia ci spiega e coinvolge:
“Ho scelto di dipingere lo sfondo di rosso, perché è il colore della radice, il colore della Terra e della Madre. È un omaggio alla Sardegna, la mia grande madre che mi nutre e mi ispira ogni giorno!”
In un attimo i soggetti che conosciamo ci scorrono davanti, un faro, una foresta, un fico d’india, un pesce. Tutto si unisce e si lega nelle radici profonde di quest’artista e nelle sua poesia fatta di acquerelli, natura e yoga.